La chiesa di San Giorgio di Purano
Le prime attestazioni, come la lapide con l’iscrizione sul lato nord, sono dei primi del ‘400: la chiesa è già esistente e c’è già il cimitero, dipende dalla chiesa parrocchiale di Marano, da cui arrivano celebranti e paramenti. I rifacimenti della prima metà del ‘700 le hanno dato l’aspetto attuale: prolungamento di quasi del doppio della navata, facciata a capanna, adornata da 2 coppie di lesene ai lati dell’ingresso e della finestra a mezzaluna, corpo unico, sacrestia e campanile sul lato settentrionale e quindi un ulteriore fabbricato, sempre sul medesimo lato, attiguo alla sacrestia, adibito a ripostiglio e su cui è murata un’iscrizione lapidea del 1410.
L’interno è a un’unica navata che porta all’arco trionfale e quindi all’abside quadrato, dove sta l’altare marmoreo e la pala raffigurante San Giorgio che abbatte il drago, segnalata ancora nel 1699. In una nicchia sulla parte meridionale la statua di San Giovanni Nepomuceno, documentata dal 1764.
L’iscrizione del 1410 ricorda la donazione testamentaria di Franceschino che obbliga gli eredi, e in loro mancanza il Comune di Marano, a offrire il giorno della festa del santo patrono, San Giorgio, pane ai poveri (ben 43 chili!). prendendo spunto da essa è stata rianimata negli ultimi anni una sagra del paese, in cui il sindaco offre una forma di pane ai capifamiglia della contrada, i quali tutti si ritrovano poi nel solenne pranzo comunitario proprio ne piazzale di fronte all’iscrizione, dove si tiene oggi la seconda tappa gastronomica della nostra passeggiata.
Sull’altra parte del piazzale, una colonna antica con un’iscrizione dedicatoria in latino piantata su una base di pietra che doveva essere in realtà il contrappeso di un grande torchio da vino e da olio, di un tipo in disuso orami da due secoli. Molti altri sono i segni di tempi molto lontani dispersi nelle corti e e lungo i viottoli di campagna.