La cappella dell’Addolorata a Mondrago
La storia della piccola chiesa di Mondrago è legata in modo inscindibile a quella della popolazione locale, che l’ha voluta, costruita e mantenuta negli anni, provvedendovi sempre con cura e passione. Come ricorda l’incisione sopra l’ingresso «D(eo) O(ptimo) M(aximo) PIISSIMAEQUE V(irgini) M(ariae) DICATUM A(nno) MDCCCLX» («a Dio Ottimo Massimo e alla Piissima Vergine Maria Dedicato nell’Anno 1860»), la chiesetta è stata eretta nel 1860 e dedicata alla Vergine.
Poco dopo la sua costruzione un devoto, Angelo Marchesini di Cerna, fece dono dell’immagine dell’Addolorata, che ancora vi si venera. Tale immagine venne posta in una nicchia sulla parete di fondo, anche se dava l’impressione di essere collocata sopra l’altare di legno, che era separato dalla navata tramite due balaustre, pure in legno, e dal fondo della chiesa tramite un piccolo corridoio che permetteva la deambulazione attorno a esso. Negli anni 1955-1956 venne aggiunto lateralmente un vano che oltre ad avere la funzione di sacrestia, doveva servire come ampliamento dell’edificio, ormai incapace di contenere i fedeli. La popolazione negli anni 1977-1978 fornì la chiesa dell’attuale altare in pietra e in quell’occasione provvide a una ristrutturazione generale dell’edificio.